Million Dollar Baby by F.X. Toole

Million Dollar Baby by F.X. Toole

autore:F.X. Toole
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa
ISBN: 9771124883145
editore: Il Giornale
pubblicato: 2005-05-14T16:00:00+00:00


Per arrivare al Blue Horizon, dove i posti a sedere erano già esauriti, solcarono quartieri desolati.

«Esiste la pizza a Philly?» domandò Mookie all’autista.

«Vuoi una pizza prima dell’incontro?»

«No, ma dopo pago una pizza a tutti. Anche a te.»

«Ti piacciono anche le acciughe?»

«Cazzo, no!»

Parcheggiare era impossibile, c’era una marmellata di auto su tutta North Broad Street, certi avevano lasciato la loro addirittura nel bel mezzo della carreggiata. La folla girava in tondo di fronte al vecchio edificio, tanti parassiti disposti ad accontentarsi di qualsiasi cosa – un biglietto omaggio, una tasca da svuotare, qualche bugia. Mookie e i suoi scattarono su per le scale di quello che doveva essere stato un teatro o una sala da ballo. I match erano già iniziati, e Con notò quanto fosse piccola l’arena, e che c’erano palchi su tre lati del ring. Il ring era illuminato bene per le tv, e la luce arrivava fino al pubblico, che si assiepava molto vicino al quadrato. Otto spettatori su dieci erano bianchi. Quasi tutti i pugili e i loro accompagnatori erano neri o portoricani.

Quel posto ricordò a Con la vecchia St. Nick Arena a New York prima che la tv si impadronisse del pugilato, dove c’è ora il Lincoln Center, quando ogni quartiere aveva i suoi eroi. A quel tempo, la maggior parte dei pugili alla St. Nick erano italiani, e c’erano italiani in pantaloni da lavoro dallo sguardo duro che si portavano dietro il loro pranzo – gente che pagava per vedere i combattimenti, e irlandesi, anche, che si fermavano sulla strada per casa o per il lavoro e che indossavano berretti e tenevano mozziconi di sigaro stretti tra i denti. I pugili irlandesi e italiani erano quelli tosti, gente capace di darle e di prenderle, picchiatori in grado di farti volare fuori dal ring con un paio di colpi. I pugili neri erano abili e rapidi ed eleganti e non amavano venire colpiti, ma facevano male come l’Inquisizione. I portoricani stavano emergendo, ma i grandi pugili ebrei come Benny Leonard o Barney Ros appartenevano a un’altra epoca.

Quella sera al Blue Horizon c’erano due pugili bianchi, un irlandese e un italiano. Tutti gli altri erano portoricani o neri, e a eccezione dell’evento principale e del semievento, non si trattava di pugili molto bravi – erano duri, ma non erano intelligenti, niente a che vedere con quei pugili tattici che combattevano come Annibale o Rommel o il Generale Lee, che pensavano a come colpire senza essere colpiti, pugili capaci di evitare i colpi dell’avversario e poi di assestare colpi al plesso solare di quelli che ti fanno uscire gli occhi dalle orbite, facendoti credere di stare per morire.

La maggior parte dei pugili combatte lealmente, ma gli altri no. Gli arbitri in genere erano corretti, ma alcuni no, come certi loro colleghi con la casacca zebrata nel football. E chissà che cosa passava per le teste e per le tasche dei giudici. I soldi stavano alla base di quello sport come di tutti gli sport, e la cosa facilitava la corruzione.



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